Prenderesti un farmaco per il colesterolo se hai mal di schiena?
Indosseresti scarpe con i tacchi a spillo per un’escursione in montagna?
Ordineresti a cena una bottiglia di Brunello di Montalcino solo per te se poi devi guidare?
La democratizzazione della musica, con le piattaforme come Spotify e YouTube, ha invaso il nostro quotidiano di melodie e suoni che, in alcuni casi, non dovrebbero esser presi in considerazione.
Ogni giorno la maggior parte delle persone la ascoltano, in luoghi pubblici o privati
A lavoro o per diletto, ne traiamo benefici oppure svantaggi. Per assurdo, in molti casi siamo noi stessi che, inconsapevoli di come agisce la musica, inseriamo nella nostra lista d’ascolto brani che in quel momento dovrebbero essere evitate.
Perché? Con la Musica comunichiamo stati emotivi, fra i quali gioia, malinconia, rabbia, tristezza, ansia.
Oltre che attivare ricordi, alcune composizioni hanno determinate caratteristiche strutturali – ritmo, genere, riconoscibilità, tonalità – che attivano emozioni differenti:
in molti casi, ascoltare un determinato brano induce uno stato emotivo che non vorremmo attivare. Oppure ne aggrava uno già esistente. Può allarmare i nostri sensi e farci allontanare da un luogo, in modo consapevole o meno.
Accade ogni giorno nei supermercati, i luoghi per più di tutti risentono di questo fenomeno, quando durante il percorso lungo le corsie l’attenzione si attiva su canzoni veramente tristi che farebbero venir voglia di abbandonare la spesa, allontanandoci per uscire.
Accade anche nei bar, nei ristoranti, nei negozi, negli hotel. In alcuni casi, il barista o commesso di turno si improvvisano dj seguendo il gusto personale o l’umore della giornata. Commettendo errori.
Se hai mal di pancia, quale sarebbe un alimento consigliato?
Riso in bianco, verdura cotta, frutta…oppure un doppio cheese burger con patatine e birra ghiacciata? Lo stesso ragionamento vale anche per la Musica.
Un piacevole ascolto ha l’effetto di un sorriso, inebria come il buon profumo delle essenze, crea valore giorno dopo giorno.
La funzione primaria della Musica nei luoghi pubblici è quella di favorire il benessere delle persone.
Per raggiungere questo obiettivo, deve seguire alcune regole di base.
È perfetta quando non ti accorgi che c’è
È perfetta quando in un ambiente viene a mancare all’improvviso, cala il silenzio, si solleva il panico e solo in quel momento ti accorgi che tutto era in equilibrio.
Oppure te ne accorgi quando inizia un brano con il volume troppo alto, rompendo di nuovo un equilibrio. Se continua, alcuni se ne vanno.
E ancora, te ne accorgi nel momento in cui la canzone in onda è riconoscibile e ti cattura l’attenzione.
A quel punto dobbiamo mettere in conto che a qualcuno non piacerà. Oppure, potrà attivare uno stato emotivo che avremmo dovuto tenere a freno.
Conclusione
La prossima volta che farai caso alla Musica in un ambiente, ripensa a questo post e rifletti su quale sensazione si starà verificando proprio dentro di te. E se vuoi, condividila con un commento.
Marco Solforetti
sound director
TAILOR MUSIC