Musica per Hotel: l’insonorizzazione? Solo un tassello iniziale!

Sentiamo sempre più spesso parlare di “insonorizzazione acustica” negli hotel. Dalla creazione di nuovi materiali alla nascita di nuove tecniche, la progettazione degli spazi, giustamente, propone molte possibilità di ridurre il disturbo acustico in camere e corridoi, per garantire la privacy a ciascuno e, a tutti, spazi protetti dal rumore.
Tuttavia, questa insistenza monotematica è un po’ come guardare il dito e non guardare la luna.
I veri temi centrali sono quello del benessere acustico e quello, ad esso conseguente, della sonorizzazione evoluta degli spazi, di cui in realtà l’insonorizzazione acustica è solo una piccola componente.
Nel precedente articolo parlavamo di come la musica influenza il comportamento di acquisto, il gusto, la percezione di un servizio e la produttività. Oggi, nello specifico, cerchiamo di capire in che modo l’ambiente dovrebbe essere predisposto all’ascolto.

Quali sono le caratteristiche di un ambiente sonoro perfettamente curato?

A molti di noi è capitata l’esperienza di trovarsi in contesti apparentemente tranquilli, nei quali, dopo un istante, ad esempio con l’arrivo di altre persone, il livello acustico diventa assordante o comunque fastidioso – al punto da essere notato con dispiacere. E quante volte le voci si sommano alla musica creando fastidio? Oppure la musica ci sembra fredda, metallica, priva di emozioni. Basta quel tanto da far si che ce ne accorgiamo, ed è fatta: il senso di qualcosa di sgradevole è emerso in noi.
I fattori che determinano queste esperienze sono numerosi. Vediamone, per cominciare, due di tipo tecnico.

Le caratteristiche fisiche dell’ambiente e le caratteristiche degli speaker o diffusori

Questo illuminante articolo di Richard Vivian, postato su LinkedIn da Dominique Antognoni, spiega molto bene il concetto di fisica acustica. Secondo Richard Vivian, direttore dell’azienda di consulenza sull’acustica Big Sky Acoustics, il design dei ristoranti moderni «con superfici lisce e pulite e linee rettangolari» non aiuta. Julian Treasure, capo di Sound Agency, un’agenzia che aiuta i locali a migliorare l’acustica, spiega che la fisica acustica «è raramente tenuta in conto nella progettazione dei ristoranti e si finisce con [l’avere] locali non adatti. […] Gli architetti moderni e i designer di ristoranti amano le superfici dure – mattoni, pietra, acciaio, vetro – che però riflettono quasi tutti i suoni che li colpiscono rendendo la sala più rumorosa e meno piacevole».
Un concetto ripreso spesso da Daniele Mochi, che con la K-Academy sta girando l’Italia per informare quanto:

il comfort acustico è una condizione necessaria affinché tutto ciò che viene trasmesso e diffuso nell’aria (suoni, musica, voci, rumori) crei benessere e non disagio.

La seconda condizione necessaria affinché si possa creare l’atmosfera perfetta, e quindi l’esperienza perfetta, riguarda la qualità dei diffusori

Personalmente odio le casse incavate al soffitto. È una concezione vecchia e utilizzata solo come scappatoia di comodo, da architetti ed elettricisti impreparati che ignorano quanto questa soluzione inciderà negativamente sull’esperienza degli Ospiti e dei Clienti.

Da evitare casse che fanno piovere musica asettica e suoni metallici sulla testa delle persone

Ho avuto la fortuna di lavorare con manager illuminati che ascoltano, valutano e si distinguono come mosche bianche, tutti con l’obiettivo comune che i loro ospiti e clienti siano coccolati in ogni senso. Con Giuseppe De Martino – GM del St Regis di Roma, Benjamin Maury – F&B Assistant del Four Seasons Ginevra, Arcangelo Menegazzo – IT manager del Four Seasons di Firenze, Massimo Colli – GM dell’Hotel Inghilterra di Roma, Niccolò e Guido Biondi – rispettivamente amministratore e direttore creativo di Roy Rogers,  abbiamo costruito un dialogo valutando nuove possibilità, guidati dalla voglia di migliorare la qualità dell’ascolto e con essa l’intera Experience.
Racconto sempre che:

nel 2012, la musica al Four Seasons di Firenze veniva diffusa dall’impianto Evac antincendio, soluzione che esiste tutt’ora in molti hotel.

Con questi presupposti anche la musica più adatta in quel determinato contesto risulta mediocre

Con Arcangelo e con la direzione, abbiamo iniziato un lavoro di ri-progettazione che ha portato a migliorare la qualità dell’ascolto. Anno dopo anno. Un ambiente alla volta.

Oggi all’Atrium Bar gli ospiti sono immersi in una bolla sonora creata da quattro satelliti e due sub woofer

La recente costruzione della Magnolia, ristorante fusion sempre al Four Seasons, ha previsto nel progetto l’installazione di un sistema Viper K.Array di ultima generazione, con due subwoofer a scomparsa. Gli arredi, le tappezzerie, il pavimento in legno… ed una selezione musicale degna di un simile contesto fanno il resto.

È un piacere trascorrere sia all’Atrium Bar che alla Magnolia cinque minuti oppure un’intera giornata

Quando la prima volta siamo andati al George V di Parigi, forti dell’esperienza di Firenze:

abbiamo consigliato in modo autorevole che fossero escluse le casse a soffitto e sostituite con una soluzione adeguata al prestigio di quegli spazi.

In quel caso, considerata l’impossibilità di passare cavi, la soluzione migliore è stata con Sonos, configurata con 4 satelliti play 3 Sonos + sub woofer.

Lo stesso è accaduto al St Regis di Roma

Sono tutti esempi di successo di come la consulenza per la creazione di ambienti sonori accoglienti e positivi può aiutare il cliente a costruire progetti di qualità anche sul piano tecnologico e degli allestimenti degli spazi.
Sempre avendo in mente la costruzione di una esperienza memorabile.
Sono tutte realtà che oggi beneficiano di questi miglioramenti. Perché l’ospite:

spesso non non si accorge da dove arriva il disagio ma lo percepisce e rimane più predisposto a sollevare qualche lamentela.

Al contrario quando tutto funziona perfettamente è immerso nel vero comfort e sta bene.
Con K-Array, eccellenza degli speaker made Italy nel mondo, stiamo creando un nuovo progetto di Experience che tiene conto anche di come risuonano gli arredi e le superfici. Il loro staff di ingegneri e progettisti completa le nostre competenze per trovare sempre: la giusta musica, nel giusto contesto…diffusa nel modo corretto e ad un volume d’ascolto adeguato.
Perché il benessere, quello vero, non è un termine esclusivo delle SPA.