La Heart Beat agenzia di ricerche di Stoccolma, ha condotto uno studio su come e quanto la musica riesca ad influenzare le persone ed i consumatori
La ricerca indaga se la musica tende a farci comprare di più, se persuade le nostre scelte d’acquisto e se può prolungare la durata della nostra permanenza durante il processo d’acquisto.
Come, quando, dove e perché trasmettere musica
Dal momento che la “brand experience” sta diventando un importante fattore di differenziazione, per chiunque voglia iniziare un business è importante avere delle informazioni certe.
I 5 punti chiave della ricerca
1) Il primo aspetto riguarda l’importanza della musica nel quotidiano. Gli intervistati hanno dovuto scegliere tra 10 cose. Il risultato ci mostra che solo Internet e il cellulare sono quelle senza le quali le persone avrebbero difficoltà a vivere; più difficile vivere rispetto a sport, film e giornali, tv, letteratura, radio e arte. Ma quanto importante è questo valore?
Il 61% considera la musica importante o molto importante. La figura aumenta al 74% quando i risultati provengono dalle generazioni più giovani, comprese tra i 16 e i 24 anni.
2) Il secondo aspetto rivela che la giusta musica fa si che le persone rimangano più a lungo nello spazio pubblico. Inoltre, il 31% di tutte le persone ritorna, il 21% raccomanda l’azienda ad altri e il 14% afferma anche di comprare di più. I valori aumentano quando a rispondere sono i giovani fra 16 e 24 anni.
Quando le persone ascoltano musica gradevole:
Ritornereste in un luogo dove la musica è gradevole?
3) Il terzo aspetto mostra che la giusta musica nel business influenza l’opinione che i consumatori hanno del marchio. Il concetto intende la “giusta musica” come sonorità adatta al profilo aziendale e soprattutto diffusa ad un giusto volume. Di secondaria importanza è il fatto che la musica corrisponda al gusto personale dei clienti, che sia conosciuta o che sia presente nelle hit chart radiofoniche.
L’importante è un volume adeguato che si adatti ogni volta ai rumori di fondo. La musica diffusa ad un volume sbagliato trasmette ansia e fastidio perché blocca la conversazione e fa si che il 44% degli intervistati arrivi a lasciare il negozio; il 38% non ritorna e compra di meno. Anche la qualità audio influisce sulla qualità del servizio percepito, poiché se la musica è trasmessa in maniera rumorosa e confusa ha un effetto irritante.
Con questi valori si è potuto dimostrare che è di grande importanza trasmettere musica, ma ancor di più curare la qualità della selezione, controllare la qualità della diffusione, prestare particolare attenzione al volume.
Se è vero che la musica fa rimanere più a lungo, raccomandare, ritornare e comprare di più, è altrettanto vero che se vengono meno questi importanti accorgimenti, fa diminuire le vendite, allontana i clienti e genera un passaparola negativo.
4) Un altro aspetto importante è che gli investimenti nei confronti della musica non sono adeguati. Lo pensa il 24 % della popolazione. Tuttavia, la maggior parte delle persone non hanno una specifica opinione ed ha risposto né bene né male. Un altro 18% non si rende conto o non sa rispondere. Il 44% si esprime con un giudizio, favorevole o contrario. E’ ovvio che le imprese hanno lavorato con molto più riguardo alla musica rispetto agli anni precedenti, tuttavia, c’è ancora molto da lavorare e da investire, perché in un futuro prossimo, sempre più persone esprimeranno un giudizio.
Quanto la musica è riuscita a creare un’esperienza\atmosfera positiva?
5) L’ultimo aspetto riguarda l’utilizzo della musica sul posto di lavoro come elemento per favorire il benessere e migliorare l’ambiente sociale fra gli impiegati. Crea un’atmosfera migliore, fa sentire meglio gli impiegati e li aiuta a lavorare in maniera più produttiva. Anche in questo caso, i benefici sono notevolmente maggiori dei costi.
La musica trasmessa sul posto di lavoro rende:
La ricerca è di matrice svedese, sinonimo di garanzia e veridicità
Nessuno mette in dubbio i presupposti della ricerca. Rimane solo discutibile il confronto con la nostra realtà. Il campione rappresentativo sul quale è stata condotta riguarda Il popolo svedese, che differisce sensibilmente dal nostro. Così come differiscono i costi e le modalità per ottenere le licenze di pubblica diffusione di musica. Probabilmente i valori rilevati in Italia cambierebbero le conclusioni della statistica.
Siamo ancora lontani dall’obiettivo
Nel nostro paese ancor oggi è difficile far capire alle persone comuni e a chi dirige strutture importanti, la necessità di un progetto mirato che utilizzi la musica in modo consapevole e autorevole. Anche se negli ultimi anni molte cose sono cambiate, sono pochi i management che investono budget importanti per la definizione del sound branding , necessari per una corretta diffusione della musica d’ambiente. In realtà sono pochi anche i professionisti in grado di consigliare e ottimizzare i costi e i benefici di tali investimenti.
Non è vero che tutto il mondo è paese. La Svezia, sotto molti aspetti, è avanti anni luce a noi.
Marco Solforetti
fonte: sounds like branding
Quest’opera è distribuita con licenza Creative Commons
attribuzione non commerciale
condividi allo stesso modo 2.5 Italia.