Nel mondo startup c’è una prassi per cui ci si chiede il perché ogni volta facciamo qualcosa per fare chiarezza. È quella cosa per cui non compri un trapano ma un foro nel muro. Che poi non è neppure quello. Compri la foto con gli affetti da posizionare sulla mensola appesa.
Facciamo playlist perché il mercato le richiede, dalle gratuite a quelle a pagamento
Perché se esistono una marea di playlist gratuite qualcuno dovrebbe pagare per averle?
- Perché quelle free sono generaliste e mal si calano in tutti i contesti rimanendo pertinenti, oltretutto sono ripetitive.
- Perché la pertinenza e la ripetizione sono un problema, visto che si paga per risolverlo.
- Perché la musica decontestualizzata crea una dissonanza tra ciò che vediamo o ci aspettiamo e ciò che sentiamo. La dissonanza genera una sensazione di turbamento profonda, disagio. La ripetizione cattura l’attenzione e distrae dall’ attrazione principale.
Perché curarsi di rimuovere dettagli del genere?
Perché si intende offrire un’ esperienza di livello superiore, dove si tenta di rimuovere ogni sorta di attrito che offra resistenza.
Quindi chi compra la playlist compra una rimozione di attriti ?
Chi compra la playlist gioca la sua partita sulle percezioni e la musica dedicata, personalizzata, lo aiuta in questo compito; lo aiuta a migliorare la percezione nel suo insieme.
Quindi ci siamo spostati dal prodotto, con cosa aiutiamo, a cosa facciamo:
aiutiamo i nostri clienti a migliorare la percezione che i loro clienti hanno del loro prodotto.
Perché è importante per l’essere umano il provare la miglior percezione possibile?
Credo che qui si necessario parlare di un tema esistenziale e profondo: il Tempo.
Perché?
- Perché non abbiamo a disposizione esperienze infinite.
- perché siamo mortali e ogni istante è prezioso e per quello cerchiamo di dargli Valore.
Ovviamente il valore è anch’esso legato al nostro sistema di percezione e non tutti condividiamo gli stessi valori.
Per cui:
aumentando la percezione positiva del tempo trascorso contribuiamo a dare valore a quel tempo. Al tempo di ognuno di noi.
Anche lo Spazio è importante ?
Certamente. Poiché è in particolari spazi che:
è possibile costruire un sistema controllato che possa erogare in modo fluido questa percezione di Valori in cambio del tempo.
In realtà anche del denaro, ma il denaro non è forse il frutto del tempo impiegato per averlo?
E qui viene il difficile… perché sebbene abili ad adempiere alla Mission, una Mission per uscire dal mondo delle commodity, seppur premium, necessita di una più alta Vision alle spalle.
E adesso mi sento di correggere Sinek: la gente compra il proprio Perché
Il nostro Perché deve essere quello dei futuri clienti o perlomeno un Perché condiviso.
Non è una mossa ruffiana, poiché già collaboriamo al loro perché ed in modo soddisfacente.
Non è un gioco di parole: perché loro fanno quello che fanno?
- Creare un mondo perfetto, ma dentro il Palazzo?
- Raccogliere l’eredità di chi si occupava di persone ritenute divine?
- Accorpare in un unico luogo le tradizioni più alte di un territorio?
Vita al Tempo. Questo è quello che fanno nel lusso
Forse mi sono troppo soffermato sulla costruzione dell’Esperienza, visto che Tailor ne dà un tassello essenziale, perdendo di vista che il fine ultimo è farla Vivere l’esperienza.
Un tempo talmente significativo, pieno di salienza che vale una Vita vissuta come un plus, per poi tornare, più o meno dolcemente, a quella routinaria.
Ad un amico che si occupa di viaggi ed esperienze dissi che in fondo, come rappresentante di una compagnia che si occupa di musica, lavoravamo nello stesso ambito.
Live More
Quindi sì, direi e darei Vita al Tempo e allo Spazio sulle ali di un Viaggio, fisico o meno.